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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 11 dicembre 1319
- Ordinata la decorazione della cappella dedicata, in Palazzo Ducale, a San NicolÀ², protettore dei marinai.
- 11 dicembre 1455
- Crolla il campanile della Chiesa di Sant'Angelo a Venezia.
Consolidato piÀ¹ volte a causa delle pericolose condizioni statiche, cade un solo giorno dopo ch'era stato raddrizzato dall'architetto Aristotile da Bologna, il quale, per sottrarsi alla responsabilitÀ , fugge in Russia dove lavorerÀ alle fabbriche del Kremlino.
- 11 dicembre 1546
- Le Venete Magistrature proibiscono il giuoco del pandÀ²lo, o lippa. Dice il decreto: "Grande À¨ il pericolo dei pandÀ²li con i quali non solo li putti ma ancora uomeni fatti et con la barba nei campi giocano, non avendo rispetto alli viandanti".
A quanto pare, gli uomini del Cinquecento non disdegnavano i giuochi fanciulleschi, come ricorda anche il poeta Andrea Calmo:
Si aveva trenta anni e se zugÀ va al trÀ²tolo e al pandÀ²lo come i fioi.
- 11 dicembre 1558
- Viene ratificato il trattato di estradizione fra Ercole, secondo Duca di Ferrara e la Serenissima.
Tra l' altro le partÀ¬ si impegnano a non dar ricetto a chi sia colpito da bando perpetuo con pena di morte o di galera, e a consegnare i colpevoli nelle mani delle AutoritÀ emananti le pene.
- 11 dicembre 1712
- Nasce a Venezia Francesco Algarotti, tipico rappresentante del cosmopolitismo culturale italiano del Settecento.
Mente enciclopedica, divulgÀ² la scienza in modo agile e piacevole, come ci dÀ chiaro esempio il libretto "Newtonianismo per le Dame", di moda in tutti i salotti d'Europa.
Amico di Voltaire e di Federico II di Prussia, Algarotti soggiornÀ² per 25 anni alla Corte di quest'ultimo, che lo nominÀ² Conte e suo Ciambellano.
Si dice che Federico il Grande usasse dirgli: "Darei volentieri dieci miglia cubiche del mio Impero per un genio come il vostro".
PiÀ¹ tardi gli fece erigere, a sue spese, un grandioso monumento nel camposanto di Pisa con l'epitaffio: "A Algarotti - emulo di Ovidio - discepolo di Newton - Federico Re Â".
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