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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 22 marzo 1455
- Al comando di una galera fornitagli dall'Infante Enrico di Portogallo, Alvise da Mosto parte per esplorare le coste dell'Africa.
Unitosi nel Senegal a due caravelle guidate dal genovese Usodimare, avanza con lui fino alle foci del fiume Gambia, che perÀ² non possono risalire in quanto le ciurme si ammutinano per la paura causata dalla pericolositÀ degli indigeni del luogo.
Ripreso il mare l'anno seguente, superata anche una gran tempesta, scoprono le isole di Capo Verde e tornano quindi in Portogallo, accolti trionfalmente.
Al da Mosto viene attribuito un Portolano (carta nautica) stampato a Venezia nel 1490 che riporta tutti i nomi dei porti dell'Adriatico e del Mediterraneo.
- 22 marzo 1519
- Desta scalpore l'arresto di Giovanni Lando Arcivescovo di Candia, accusato di fabbricare moneta falsa.
- 22 marzo 1611
- Viene demolito il "carro" di Fusina, cioˬ il macchinario con il quale le imbarcazioni potevano superare il dislivello dell'acqua e passare dalla Laguna nel canal Brenta.
Viene sostituito dalle porte della chiusa costruita a Mira.
- 22 marzo 1764
- Viene giustiziato il Conte G. Battista Nogarola di Verona. Gli era stata proposta in moglie la sorella della nobile Caterina Bernini, appena sposatasi con un amico del Nogarola.
Costui perÀ², si innamorÀ² invece della moglie stessa dell'amico. Con un pretesto invitÀ² il di lei consorte a casa sua e lo uccise per mezzo di un bastone a punta metallica.
Fuggito a Torino, la Serenissima ottenne L'estradizione. Fu concessa subito e il Nogarola venne condotto a Venezia e condannato alla pena capitale.
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