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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 15 giugno 1260
- Con un'ordinanza viene deciso che trattandosi questioni relative a private persone, i loro parenti siano "cacciati" dal Maggior Consiglio.
- 15 giugno 1301
- A Venezia si autorizza la fabbricazione di roidi da ogli o lenti da ingrandimento e lenti per occhiali. GiÀ attriÂbuita al fiorentino Salvino degli Armati, e piÀ¹ di recente al frate senese Alessandro della Spina, l'invenzione degli occhiali trova forse radici piÀ¹ profonde a Murano, dove giÀ nella prima metÀ del Duecento si fabbricavano lapides ad legendum o lenti.
La piÀ¹ antica rappresentazione pittoÂrica di uomo con occhiali si trova nella Sala Capitolare del Convento di San NicolÀ² a Treviso: À© il ritratto del Cardinale Ugone da Provenza, eseguito da Tommaso da Modena nel 1352.
- 15 giugno 1310
- I patrizi Baiamonte Tiepolo e Marco Querini, nel tentaÂtivo di rovesciare il governo della Repubblica Veneta, muoÂvono da Rialto in due schiere al grido di: "Morte al Doge!".
La colonna comandata dal Querini, giunta in Piazza San Marco, viene sbaragliata dalle miIizie del Doge che era stato preavvisato del complotto: lo stesso Querini resta ucciso. Intanto la colonna del Tiepolo avanza a caÂvallo lungo la Merceria.
Una donna, certa Giustina Rossi (chiamata poi la vecia del morter), affacciandosi alla finestra lascia cadere un grosso mortaio che colpisce il portabandiera dei rivoltosi.
Nasce uno scompiglio, i difensori della ReÂpubblica attaccano vigorosamente, e i ribelli sono coÂstretti a fuggire al di lÀ del Canal Grande, incendiando il Ponte di Rialto.
Il 15 giugno sarÀ dichiarato giorno festivo e la donna del morter autorizzata a esporre al suo balcone la bandiera di San Marco.
Àˆ una delle piÀ¹ gravi e la piÀ¹ famosa delle congiure nella millenaria storia della Repubblica, immortalata innumerevoli volte da artiÂsti di tutte le epoche.
- 15 giugno 1463
- Per sopperire alle gravi spese sostenute dallo Stato a causa delle continue guerre, viene ordinata una decima generale, ossia una tassazione straordinaria estesa a tutti: anche al Clero.
All'uopo viene nominata una commissione di dieci Savi. Si ricorda che in tempo di pace, la sola forza militare terrestre era di settemila fanti e diecimila cavalli, mentre in tempo di guerra tali cifre venivano piÀ¹ che raddoppiate.
- 15 giugno 1489
- Il Pittore padovano Andrea Mantegna scrive al Marchese Francesco Gonzaga lamentandosi che la sua arte gli dia appena il necessario per sostentarsi. La lettera prosegue con una arguta descrizione del fratello del Sultano dei Turchi: Fa molto da gran maestro, non savendo nulla. Ha una andatura da aliofante e porta in capo un turbante fatto con trenta mila canne di tela lodesana. Il Mantegna vorrebbe farne il ritratto, ma non gli ˩ possibile perch˩ (scrive) il Turco cambia continuamente di sguardo come un innamorato.
- 15 giugno 1656
- All"â„¢ unanimitÀ viene acclamato Doge Bertucci Valier. Essendo ammalato puÀ² trasferirsi in Palazzo Ducale solo il 10 luglio successivo.
Durante il suo Dogado avverranno le famose battaglie dei Dardanelli contro i Turchi, nelle quali morirono da eroi i Capitani Generali Lorenzo Marcello e Lazzaro Mocenigo.
- 15 giugno 1751
- Consacrata la chiesa di San Gerolamo. Si ricorda che era stata distrutta da un incendio nel 1705.
- 15 giugno 1753
- Inizia la demolizione della chiesa di San Geremia. VerrÀ rifatta su progetto di Carlo Corbellini.
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