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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 25 novembre 1298
- Alla giovanissima etÀ di trent'otto anni viene proclamato Doge Pietro Gradenigo.
FarÀ il suo ingresso in Palazzo Ducale solo il 3 dicembre successivo in quanto si trovava come PodestÀ a Capodistria dove andarono a prelevarlo dodici Ambasciatori con cinque galee.
Il suo Dogado viene ricordato sopratutto per la famosa Serrata del Maggior Consiglio che dette vita legale al Patriziato Veneziano, oltre che per la famosa congiura Tiepolo - Querini.
- 25 novembre 1428
- Emessa un'ordinanza secondo la quale i Capi della Quarantia devono mensilmente visitare i carcerati e ascoltarne gli eventuali reclami.
- 25 novembre 1523
- Arde un terribile incendio nelle case dei Dandolo sulla Riva del Carbon a Rialto, provocando gravissimi danni.
- 25 novembre 1544
- Legiferate le pene per i furti:
A chi ruba la prima volta sian mozzate le orecchie, la seconda la punta del naso, la terza cavati gli occhi, se non impiccati.
- 25 novembre 1847
- La Direzione Generale della Polizia austriaca informa il Governo che nelle botteghe di Venezia sono esposti al pubblico canti, inni e altre composizioni musicali in onore di papa Pio IX.
Rilevato l'evidente scopo politico e fatto presente che il materiale ˬ in gran parte stampato dalla casa editrice Giovanni Ricordi di Milano, la Polizia chiede istruzioni in merito.
Il Governo austriaco risponde:
Non sembra opportuno sequestrare le stampe giÀ messe in vendita, perchÀ© si otterrebbe solo l'effetto di richiamare l'attenzione del pubblico fra cui vi sono malevoli e malintenzionati nei confronti dell'Austria.
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