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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 21 marzo 956
- Il Patriarca di Grado Bono Biancanico consacra la chiesa di Santa Maria di Murano.
- 21 marzo 1449
- Viene strangolato Stamati Crassioti, nativo di Candia.
Costui si era reso colpevole di aver depredato il tesoro di S.Marco.
Nottetempo si era introdotto nella Basilica Marciana, riuscendo a svellere una grande lastra di marmo incastonata nella parete della stanza del tesoro e a portare via diverse pietre preziose.
Non contento, la notte successiva ripetĂ€¨ l'operazione, impadronendosi di altre pietre preziose, di dieci corone in oro e dei celebri dodici pettorali d'oro massiccio.
Per esportare i preziosi si rivolse al compaesano Zaccaria Gaioni, il quale fece finta di aiutarlo ma corse subito ad avvertire le autoritÀ .
In ragione della sua audacia fu deciso che fosse strangolato usando un laccio d'oro.
- 21 marzo 1496
- In campo San Zanipolo viene scoperto il monumento equestre in bronzo dedicato a Bartolomeo Colleoni, celebre uomo d'armi al servizio della Repubblica.
L'opera, modellata da Andrea Verrocchio solo nel cavallo, venne fusa da Alessandro Leopardi che vi aggiunse il Condottiero e il basamento marmoreo. Della storia esecutiva del monumento si trova traccia in "Registro n. 27, Parti miste, pag. 48 del 27 gzenaro del 1495 - Atti del Consiglio dei X".
Il Colleoni era stato generale dei Veneziani per ben ventuno anni. Morto nel 1475 nel suo casello di Malpaga, aveva lasciato gran parte delle sue sostanze alla Serenissima con il patto che gli fosse innalzato un monumento in Piazza San Marco.
I governanti accettarono il lascito ma, essendo proibito dagli statuti innalzare qualsiasi monumento a San Marco, lo fecero costruire di fronte la Scuola Grande di San Marco, situata appunto ai SS. Giovanni e Paolo.
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