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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 14 giugno 1205
- Nell'anno tredicesimo del suo Principato, tra il cordoglio generale, muore a Costantinopoli il grande Doge Enrico DanÂdolo.
Viene solennemente sepolto nella cattedrale di Santa Sofia.
- 14 giugno 1400
- Viene autorizzata la costruzione di una nuova zogia per il Doge.
Era cosĂ€¬ chiamato il corno ducale con il quale il primo cittadino veniva incoronato in cima alla scala dei GiganĂ‚ti del Palazzo Ducale.
Esso veniva indossato una sola volta l'anno: il giorno di Pasqua per la visita al monastero di San Zaccaria.
Il copricapo era tanto prezioso da venir appunto chiamato zogia (gioiello), per antonomasia.
- 14 giugno 1549
- Gli studenti in legge dell'UniversitÀ di Padova organizzano la recita di una commedia con il denaro ricavato dalla "festa dei capponi". Era questa un'antichissima costuÂmanza dei Goliardi patavini: lo studente che per primo avesse recato ai monaci dell' Abbazia di Santa Giustina l'annuncio della caduta dei primi fiocchi di neve, riceveva in dono dodici grassi capponi. I capponi si vendevano e con il ricavato si creava un fondo che serviva, tra l'altro, a soddisfare la passione per il teatro, assai viva in quel tempo.
- 14 giugno 1606
- A larghissima maggioranza il Senato decreta il bando perĂ‚petuo dei Gesuiti. Nella storia veneziana la legge Ă€¨ rimasta famosa per le gravi condizioni con le quali poteva venir modificata. Infatti prima di esaminare qualsiasi proposta, due Savi dovevano dar lettura in pieno Senato di tutte le scritture che parlano in materia delle molte operazioĂ‚ni fatte da essi Gesuiti. Ogni modifica per esĂ‚ser attuata doveva raggiungere la maggioranza di almeno cinque sesti dei votanti.
- 14 giugno 1779
- Verso mezzogiorno, nel pozzo situato di fronte la porta laterale della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (San Trovaso), con grande raccapriccio viene rinvenuto un busto d'uomo con le sole braccia. PiĂ€ą' tardi vengono ritrovate due cosce con le gambe e i piedi in un altro pozzo situato in un campiello vicino la fondamenta del Malcanton.
Il giorno dopo nel canale di Santa Chiara si vede galleggiare una testa d'uomo e poco dopo nel canale della Giudecca vengono raccolte interiora d'uomo che galleggiano. Immediatamente le AutoritÀ ordinano un'inchiesta e, uniti i poveri resti, viene accertato la loro appartenenza a una sola persona.
Siccome nei capelli il poveretto aveva un rolĂ€˛ (bigodino) formato con una vecchia lettera firmata con le iniziali V.F.G.C., viene stampato sulle pubbliche Gazzette il racconto del fatto, con il particolare del rolĂ€˛.
Una copia viene per le mani di Giovanni Cestonaro abitanÂte a Este che, corso a Venezia, con sbigottimento riconosce nella testa del morto esposta all'Avogaria quella del proprio fratello Francesco: infatti la lettera era stata inÂviata da Giovanni e le iniziali significavano Vostro FraÂtello Giovanni Cestonaro.
Durante l'inchiesta vengono scoperti gli autori del misfatto, la moglie del poveretto Veneranda Porta da Sacile ed il suo amante Stefano Fantini da Udine.
Processati, sono entrambi condannati al taglio della testa.
- 14 giugno 1848
- Le artiglierie Austriache sottopongono Treviso a un terribile bombardamento. Donne, vecchi e bambini cercano riparo nella cripta del Duomo accanto alla tomba di San Liberale Altinate, Patrono della cittÀ . Compresa la dispeÂrata situazione di Treviso, il Generale austriaco propone la capitolazione senza l'onore delle armi. I Volontari itaÂliani rifiutano sdegnosamente e dichiarano che si apriranno un varco, armi alla mano, tra le file nemiche. Vengono immediatamente concessi tutti gli onori militari.
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