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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 21 febbraio 1295
- Viene istituito il Collegio dei Nodali (Notai) di Conegliano.
Retta da propri Statuti, regolarmente approvati dal Governo veneto, la corporazione dei Notai durerà sino alla caduta della Serenissima Repubblica.
- 21 febbraio 1380
- Durante la guerra di Chioggia Vettor Pisani e Carlo Zen si riprendono Loreo nel Polesine.
- 21 febbraio 1430
- La Signoria Veneta, in segno di riconoscenza, dona a Gianfrancesco Gonzaga signore di Mantova la "Casa delle due torri", sul Canal Grande a San Pantalon.
- 21 febbraio 1517
- Crolla il ponte di Noal a Santa Fosca in Cannaregio. Cadono in acqua due frati che passavano in quel momento, per fortuna senza farsi alcun male.
- 21 febbraio 1543
- Viene proibito alle meretrici di portare oro, argento e seta, catenelle, perle, anelli con pietre o senza.
- 21 febbraio 1691
- Viste le continue inondazioni verificatisi durante l'anno, dopo un primo stanziamento straordinario per far fronte alle riparazioni piÀ¹ urgenti il Senato istituisce una imposta del due cento sugli affitti di tutte le abitazioni della cittÀ .
- 21 febbraio 1826
- Al Teatro La Fenice, di Venezia, si rappresenta per la prima volta l'opera seria "Donna Caritea, regina della Spagna", con musica di Saverio Mercadante su libretto del cavalier Paolo Pola.
Il successo strepitoso è determinato dal coro: "Chi per la gloria muore", che, opportunamente adattato dai fratelli Bandiera, diventerà il canto dei giovani martiri del Risorgimento italiano:
Chi per la patria muor
vissuto è assai
la fronda dell'allor
non muore mai.
Piuttosto che languir
sotto i tiranni
meglio è per noi morir
sul fior degli anni.
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