Storia di Venezia
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VENEZIA, 25 04 1323:   NicolÀ² Pistorino, detto anche Pistoreto, viene eletto Cancellier Grande. --->>
Venice Map 1525 Luigi Gigio Zanon

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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto

è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.

Luigi "Gigio" Zanon

Storia di Venezia, il giorno 13 agosto
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13 agosto 1311
Alla relativamente giovane etÀ  di cinquantuno anni muore il Doge Pietro Gradenigo, secondo alcuni di veleno e se­condo altri a causa di una grave infermitÀ  probabilmente acuita dalle molte amarezze passate durante il suo agitato Dogado.
Eletto a soli 38 anni, in contrasto con la volontÀ  del Popolo che lo chiamava sprezzantemente Pierazzo, fu il principale fautore della politica d'accentramento del potere nelle mani d'una sempre piÀ¹ ristretta oligarchia, che doveva poi sfociare nella cosiddetta Serrata del Maggior Consiglio.
I suoi funerali si svol­sero di nascosto per evitare manifestazioni ostili da parte del Popolo. Alla caduta della Repubblica, benchÀ© fossero trascorsi circa cinque secoli dalla sua morte, i Francesi riversarono sul suo nome le peggiori calunnie, assumendolo a simbolo della tirannia del Patriziato veneto.
13 agosto 1334
Una legge impone il dazio del cinque per cento sulle na­vi che portano zucchero dall' isola di Candia a Venezia.
13 agosto 1356
Sale al Soglio Ducale Giovanni Dolfin mentre si trova chiuso in Treviso assediata dalle truppe Ungheresi.
Da prode cavaliere e soldato effettua una sortita dalla cit­tÀ  con l'insegna di San Marco spiegata, seguito da cento cavalieri e duecento fanti.
A Mestre viene ricevuto dal PodestÀ  e da dodici Amba­sciatori con i quali raggiunge Venezia il 25 agosto, fra il tripudio dell'intera Popolazione.
13 agosto 1380
A causa delle ferite riportate in battaglia contro i Ge­novesi al largo delle coste pugliesi muore a Manfredonia Vettor Pisani, Capitano Generale da mar ed eroe della guerra di Chioggia.
Il suo corpo, trasportato a Venezia, avrÀ  solenni funerali e verrÀ  sepolto nella chiesa di Sant'Antonio di Castello.
Il suo posto al comando delle truppe marittime viene affidato a Carlo Zeno.
13 agosto 1431
Dopo quasi due anni di lavori viene inaugurato il nuovo ponte di Rialto. Come il precedente À¨ in legno e apribi­le al centro per il passaggio delle navi.
13 agosto 1473
In concorso con Alvise Foscarini, Francesco Zane e Pietro Mocenigo, viene acclamato Doge NicolÀ² Marcello all'etÀ  di settantatre anni.
13 agosto 1614
I nobili Andrea Foscarini e Alvise Zorzi vengono accusati di essere piÀ¹ volte entrati col mezzo di rottura di mu­ro nel monastero di San Zaccaria dimorando anco uno di loro in esso diverse volte non pur le notti, ma li gior­ni intieri.
13 agosto 1635
Parte di legge deliberata in merito alle casselle delle denunzie, le cosiddette "boche da leon".
La Cassella delle denunzie era stata istituita soltanto per permuta e baratto delle ballotte nelle elezioni e per bravi. Tuttavia l'esperienza va facendo frequente­mente conoscere che vengono in essa cassella portate denunce concerne ogni altra materia...
... l'anderÀ  parte che non possano in avvenire esser porta­te, lette et accettate in questo Consiglio altre denun­zie, lettere, scritture che si ritrovassero in detta cassella fuori che quelle che concernono le due materie sopra dette di permute o baratti di ballotte et di bravi et vagabondi
.
13 agosto 1644
Dal Consiglio dei Dieci in Senato:
Seguendo il buon zelo e l'applicazione degli Aggionti sopra Provveditori e Provveditori alle Pompe in provveder a' disordini e lussi in materia di pompe, si deve ben anco poner regola e freno a questi molti e gravissimi introdotti dalle pubbliche meretrici, perÀ² l'anderÀ  parte che quanto a' fornimenti di casa non possano queste tali usar altro che quoridoro, carieghe di bulgaro, scagni simili, o di nogara, ... et non altro che pironi, cucchiari, saliera et sottocope d'argento. Quanto agli habiti debbano stare alle leggi di questo Consiglio, ... cioÀ¨ che non sia de altro che del semplice drappo di lana, ... le sie perÀ² permesso l'uso di robbe de cendale, ormesino e canevazzetta di seta, "¦ con prohibitione espressa de ogni sorte de ori, gioie, perle buone o false. Non possano portar in locho alcun il fazuol bianco da fia. Non debbano haver casa sopra Canal grande. Non vadano per Canal grande all'hora del corso et non debbano ca­pitar in alcuna solennitÀ  in chiesa, o altri concorsi di devotione, ...
Alle condannate una volta per ogni nuova trasgressione sia duplicato la condanna, et mesi quattro de preggio­ne.
13 agosto 1743
Dal Consiglio dei Dieci viene decretato che:

Alcuna persona di che grado, etÀ  e condizion esser si voglia debba ardire nÀ¨ presumere per sÀ© o per interpo­sta persona sotto qual si voglia color, forma o prete­sto, offendere nÀ© far offendere, ingiuriar, mollestar in modo veruno alcun ebreo o ebrea, essendo intollerabili le molestie e gli insulti tanto in parole quanto in fatti, per modo che in alcuna maniera non siano li stessi ebrei perturbati ne la libertÀ , sicurezza e averi. Et il presente proclama sia stampato, pubblicato e affisso nei luoghi soliti e consueti a chiara intelligenza di cadauno.
13 agosto 1814
Le AutoritÀ  francesi di Padova fanno grandi promesse ai cittadini, preparano leggi, formulano programmi, aumen­tano il numero degli uffici burocratici, senza mai conclu­dere qualcosa di positivo.
Nottetempo, sulla porta del Palazzo del Governo, viene affisso un cartello con la scritta:
Questo ˬ il governo che concepisce assai, e non partorisce mai.
13 agosto 1849
Daniele Manin saluta per l'ultima volta la Guardia Civica schierata in Piazza San Marco a Venezia:
"Nei diciassette mesi della nostra rivoluzione si mantenne puro il nome di Venezia giÀ  vilipeso ed ora venerato da amici e nemici. Il merito principale À¨ dovuto allo zelo infaticabile della Milizia Cittadina, il cui nome rimarrÀ  onorato nella storia".
Preso da commozione, Manin conclude singhiozzando:
"lo non ho mai ingannato alcuno. Se volete, dite pure: 'Questo uomo si ˬ ingannato!'; ma non dite mai: 'Quest'uomo ci ha ingannati!'.
Dalla piazza si risponde a gran voce:
"No, no! Viva Manin!".

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