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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 10 febbraio 1284
- Un'Ordinanza del Maggior Consiglio intima a tutti i Prelati di denunciare al proprio capocontrada ogni loro bene.
- 10 febbraio 1394
- Il podestà di Treviso concede al fornaio Ugolino tedesco di aprire alcune terme o stufe (vale a dire bagni pubblici) in una casa sopra il Cagnano grande vicino al ponte della fontana Gaiarda.
Il decreto di autorizzazione pone però una precisa limitazione: Nelle terme o stufe potranno lavarsi e purificarsi soltanto uomini e donne di buona fama ed opinioni, e di provata onestà .
- 10 febbraio 1637
- Martino Siular di ventitrÀ© anni, originario della Val di Ledro, viene impiccato tra le colonne della Piazzetta. Costui si era nascosto in una cassa portata nel negozio di Giusto Albertini, ricco merciaio di San Bortolomio, per nottetempo ammazzare l'Albertini, appicare il fuoco e nel trambusto fuggire con le stoffe piÀ¹ pregiate.
Senonchˬ venne colto da dolori al ventre, si mise ad urlare e venne scoperto.
Avendo sotto tortura confessato i cattivi propositi, dal Consiglio dei Dieci venne condannato alla pena capitale.
- 10 febbraio 1918
- Venezia, ore 11: dall'isola della Giudecca partono tre Mas (motoscafi antisommergibili) diretti alla memorabile impresa nota come la Beffa di Buccari.
Con un percorso di novanta miglia in acque nemiche, attraverso il golfo del Quarnaro, il canale della Farasina e il golfo di Fiume, i tre Mas penetreranno nel porto di Buccari dove la flotta austriaca si riteneva al sicuro da ogni sorpresa.
Prima della partenza il poeta-soldato Gabriele D'Annunzio arringa gli equipaggi:
Questa che noi siamo per compiere è una impresa da taciturni. Siamo un pugno di uomini su tre piccoli scafi. Più dei motori possono i cuori. Più dei siluri possono le volontà .
I nomi di questi Eroi sono scolpiti in un cippo a fianco della chiesa del Redentore, alla Giudecca.
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