Storia di Venezia
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VENEZIA, 2 05 1268:   Viene proibito a chiunque di giocare. con le uova ripiene d'acqua odoros --->>
Venice Map 1525 Luigi Gigio Zanon

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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto

č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.

Luigi "Gigio" Zanon

Storia di Venezia, il giorno 10 novembre
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10 novembre 1202
Al comando del Doge Enrico Dandolo la flotta Crociata giunge sotto le mura ai Zara.
Infatti, in cambio del trasporto, i Crociati si erano impegnati tra l'altro a riconquistare la cittĂ€  che si era ribellata a Venezia.
Dopo cinque giorni di combattimento Zara si arrende, gli abitanti hanno salva la vita ma le case vengono saccheggiate e il bottino diviso fra i conquistatori.
Il 7 aprile seguente la flotta riparte alla volta di Costantinopoli.
10 novembre 1354
Gli Avogadori da Comun propongono alla Quarantia che si proceda contro i giovani patrizi Micaletto Steno, Pietro Bollani, Rizzardo Marioni, Moretto Zorzi, Micaletto da Molin e Maffeo Morosini, in quanto autori di scritte turpi e disoneste nella sala dei Camini del Doge Marin Faliero.
10 novembre 1438
Viene firmato il contratto con Zuane e Bartolomeo Bon, padre e figlio, incaricati di scolpire la porta della Carta in Palazzo Ducale.
I due scultori, che si sottoscrivono modestamente chatajapiera (che tagliano la pietra), s'impegnano a compiere l'opera entro 18 mesi.
Chiamata un tempo "Porta dorata" perchĂ€© le sculture e le decorazioni erano ricoperte da un pulviscolo d'oro, prese piĂ€ą tardi il nome di "Porta della Carta" dagli adiacenti archivi ducali (cartarum) e dagli scrivani che ivi stanziavano e a disposizione del Popolo per ogni pratica.
Si sa per certo che nel 1441 non era ancora terminata e, fatto strano, sull'architrave compare solo il nome del figlio opus Bartholomei, ossia "opera di Bartolomeo".
10 novembre 1446
Muore a Venezia il poeta Leonardo Giustinian. La sua fama Ă€¨ legata in particolare alle "Canzonette" in volgare, di cui scrisse anche l'accompagnamento musicale, ora perduto.
Di tipo popolaresco ma di gusto raffinatissimo, facili e orecchiabili, le "Canzonette" diedero il primo autentico avvio a questo genere poetico-musicale, producendo poi imitatori a non finire. Sono anche dette "Giustinianee" dal suo nome.
10 novembre 1459
Dalle "Cronache" del Malipiero:
... a 10 di novembre Ă€¨ sta fatto tre Conservadori della SanitĂ€  dei primi dela terra per un anno e piĂ€ą fin che sarĂ€  eletto i successori, con libertĂ€  de spender dei danari del sal quanto ghe parerĂ€ .
Àˆ l'istituzione del Magistrato della SanitĂ€ .
10 novembre 1525
Il Consiglio dei Dieci condanna alla forca Cristoforo da Crema.
Costui era stato incaricato dagli Scaligeri di fomentare disordini in Verona affinchĂ€¨ gli stessi Scaligeri potessero rientrarne in possesso ma, denunciato ai Rettori della cittĂ€ , venne arrestato e portato a Venezia.
10 novembre 1541
Collocata a Rialto la "Pietra del Bando", ben presto battezzata dal popolino "la statua del gobbo"ť per la cariatide che sostiene la piattaforma dove salgono i banditori del Comune.
10 novembre 1774
Per gelosia di mestiere Zuane Saponello, becher (macellaio) a San Geremia, infligge varie coltellate al collega Francesco Rizzo detto "Ciompo" che si dĂ€  alla fuga nella calle del Ridotto gridando: "Oh Dio son morto!". Infatti giunto alla farmacia in salizada San MoisĂ€¨ esala l'ultimo respiro.
Il 10 settembre dell'anno successivo Saponello viene bandito da Venezia.
10 novembre 1827
Nasce a Venezia Paulo Pambri: ingegnere, giornalista, commediografo, spadaccino (sostenne piĂ€ą di trenta duelli), uomo politico e patriota, veniva chiamato l' "Ercole della spada e della penna".
Di statura gigantesca, nonchĂ€© dotato di forza spaventosa, si dice abbia abbattuto con un paio di pugni una pariglia di cavalli imbizzarriti.
Il Carducci, cui non era simpatico, lo definĂ€¬ in una satira come "il grosso Voltaire delle lagune".
Giovanissimo, partecipa alla Difesa di Venezia e alla liberazione di Daniele Manin abbattendo la porta del carcere con una spallata; come ufficiale d'artigliera si battĂ€© da par suo sugli spalti di Marghera.
Insieme con Ruggero Bonghi fonda "La Stampa" di Torino, e sostiene, attirandosi molte inimicizie, il trasferimento della capitale a Roma. Autore di molte opere per il teatro, scrisse anche la farsa "Il caporale di Settimana", satira di alcuni aspetti della vita militare, rappresentata con vivissimo successo e applaudita da tutte le platee d'Italia soprattutto per la frase divenuta proverbiale: "I superiori hanno sempre ragione, specialmente quando hanno torto".

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