Storia di Venezia
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VENEZIA, 25 04 1323:   NicolÀ² Pistorino, detto anche Pistoreto, viene eletto Cancellier Grande. --->>
Venice Map 1525 Luigi Gigio Zanon

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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto

è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.

Luigi "Gigio" Zanon

Storia di Venezia, il giorno 8 febbraio
<span style="font-size:12px; font-weight:normal;">giorno precedente</span> giorno precedente     giorno seguente <span style="font-size:12px; font-weight:normal;">giorno seguente</span>

8 febbraio 1421
In campo San Polo viene costruito un pozzo pubblico per raccolta dell'acqua piovana.
8 febbraio 1440
Un cronista dell'epoca scrive:
El Serenissimo Principe messer Francesco Foscari per honorar le noze del suo fiol messer Jacomo, a dÀ¬ 8 fevrer 1440 (m.v.) el fese far una bella giostra su la piazza de messer San Marco, e messe per priesio una zurneda de veludo cremisino piena de argento e fo zostradori 40, et il c.onte Francesco Sforza fo governador, e fo datto il priesio a uno della compagnia de Gatta Melada e a uno della compagnia de ser Todio Marchese (d'Este) e tra loro se acordÀ².
8 febbraio 1514
A Venezia vengono nominati stabilmente i Provveditori sopra le Pompe magistratura incaricata di vigilare e fre­nare il lusso eccessivo.
Le leggi suntuarie emanate nel tempo sono di eccezionale importanza per la storia del costume, anche se assai spesso furono tutt'altro che osser­vate.
8 febbraio 1519
Un decreto ordina la costruzione della fondamenta delle Zattere, da Santa Marta fino alla Dogana da Mar.
8 febbraio 1544
Autorizzata la costruzione di un gran portale in bronzo che adorni la facciata della Scuola Grande di San Marco sul campo dei SS. Giovanni e Paolo.
8 febbraio 1624
Il Consiglio dei Dieci condanna a morte Domenico Zonta. Costui era un lavorante di Leandro Capuzzo, ortolano di S.Erasmo. Stretta una relazione con Margarita, moglie del Capuzzo, dato che costui protestava i due lo uccisero.
Subito scoperti vennero test˩ processati: il Zonta venne decapitato e squartato mentre la moglie dell'infelice Leandro condannata al carcere a vita.
8 febbraio 1709
Muore a Bologna Giuseppe Torelli, musicista veronese, ritenuto per molto tempo il creatore del "concerto gros­so". Fu invece il primo autore di concerti per violino solista, di cui lasciò notevoli esempi.
8 febbraio 1769
Viene decapitata Caterina Locatelli di 28 anni, mentre su Venezia cade a larghe falde la neve e soffia un vento fortissimo. Costei assieme all'amante G. Battista Rizzi detto Saltarello aveva ammazzato il marito Andrea Valenti, mugnaio in territorio bresciano, la sera del 21 maggio di quattro anni prima. Riparati a Milano, dopo tre anni il Rizzi aveva portato la donna a Padova consegnandola alla Giustizia, sperando di ottenere in cambio la caduta del bando con il quale i due erano stati colpiti.
Non si sa che fine fece costui.
8 febbraio 1848
Padova insorge contro gli Austriaci.
La scintilla della ri­volta era partita il giorno prima durante i funerali di uno studente. Il feretro, con una corona di fiori tricolori offerta dalle dame padovane, era seguito da un'enorme folla e da tutti gli studenti dell'Università con il cappello ornato di piumetti all'italiana.
Il giorno 8 febbraio i soldati austriaci si piazzano per rappresaglia davanti al portone dell'Università insultando e provocando gli studenti, che reagiscono energicamente mentre i soldati cominciano a sparare.
Al suono del campanone del Bo accorrono anche i popolani cosicché la rivolta dilaga per tutta Padova, raggiungendo il suo culmine nelle sale del caffè Pedrocchi dove i padovani inermi rispondono alle cariche di fucileria con il lancio di sedie e di tavolini.
Verso sera la feroce repressione austriaca ha termine: i feriti si contano a cen­tinaia da ambo le parti. Due, i morti: gli studenti Giam­battista Ricci, veronese, e Giovanni Anghinoni, mantovano.

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