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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 5 febbraio 1317
- Nicolò Canco, Muzio da Murano e Francesco da San Bortolomio, stipulano un accordo con un maestro vetraio in Germania qui vitrum a speculis laborare sciebat, et fecerunt ipsum dictam artem laborare in Venetiis *.
Dicesi che l'arte degli specchieri sia stata introdotta a Venezia in virtů di questa convenzione
Tuttavia il breve soggiorno del maestro tedesco, e la sua fuga da Venezia prima ancora di dare inizio alla sua attivitĂ , confermano che la lavorazione degli specchi in Laguna vanta origini assai piů antiche.
*"che sapeva lavorare il vetro a specchio, e lo fecero lavorare detta arte in Venezia".
- 5 febbraio 1518
- Sebastiano Caboto č nominato "piloto mayòr" di Castiglia.
La carica, giĂ tenuta da Amerigo Vespucci, comporta funzioni di grande responsabilitĂ : istruzione dei piloti, aggiornamento delle carte nautiche, organizzazione delle spedizioni d'oltremare.
Il Caboto rimarrĂ in tale carica per 30 anni, invidiato e odiato dai piů grandi cosmografě spagnuoli del tempo, che a causa sua ne erano stati esclusi.
- 5 febbraio 1709
- Con decreto del Maggior Consiglio viene posto fine al commercio delle Cariche Pubbliche.
Esso era iniziato nella seconda metÀ del 1600 quando l'Erario, stremato dalle enormi spese militari causate dalla guerra contro i Turchi, era ricorso a rimedi radicali mettendo in vendita l"™accesso alla NobiltÀ e anche, per somme ovviamente minori, vendendo le Cariche Pubbliche sia a Venezia che nelle Colonie.
- 5 febbraio 1791
- La "Gazzetta urbana veneta" pubblica un articolo di fondo contro il matrimonio.
Le donne vi sono descritte con termini piuttosto vivaci: tigri domestiche, peste della sociale concordia, mostri in forma umana.
Tale linguaggio č giustificato (secondo l'articolista) dalla rilassatezza dei costumi femminili, causa prima dei litigi familiari e delle molte separazioni fra coniugi in quel tempo.
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