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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 5 dicembre 1231
- Il Vescovo di Olivolo (Castello) riconosce di non aver giurisdizione sulla chiesa di San Marco, in quanto Cappella Ducale.
Si ricorda che il Vescovo di Olivolo, poi Patriarca di Venezia, risiedeva in San Pietro di Castello e che la chiesa di San Marco diventerÀ la Cattedrale di Venezia solo nel 1807, dieci anni dopo la caduta della Repubblica.
- 5 dicembre 1249
- Regolamentata la distribuzione delle elemosine fra i canonici di San Marco.
- 5 dicembre 1511
- Dodicimila Tedeschi attaccano il Castello di Pieve di Cadore, strenuamente difeso dai Bellunesi agli ordini di Filippo Salomon, che resistono per due giorni all'intenso bombardamento delle artiglierie nemiche: "Tiravano tante bÀ²te che pareva piovesse", scrive un testimone. Infine il castello sarÀ occupato e dato alle fiamme.
- 5 dicembre 1537
- Andrea Vesalio da Bruxelles, una delle menti universali del Rinascimento, consegue la laurea presso l'UniversitÀ di Padova.
Gli viene subito affidata la cattedra di Anatomia e Chirurgia, con lo stipendio di 40 fiorini.
Appoggiato dalla larghezza di vedute della Repubblica Veneta, che favorisce le sue libere indagini, tiene un corso di lezioni pratiche, con dissezioni, che segnano l'inizio del moderno insegnamento dell'anatomia. I discepoli accorrono da ogni parte del mondo: Padova diventa il massimo centro degli studi anatomici.
- 5 dicembre 1656
- Viene redatta la prima legge relativa alle espropriazioni per esigenze di pubblica utilitÀ .
Era limitata alle esclusive opere di bonifica e vi si prevedeva la redazione di un progetto, la sua approvazione tecnica e relativa dichiarazione di pubblica utilitÀ : solo dopo questa procedura si poteva entrare nel fondo anche contro la volontÀ dell'espropriato.
Viene disposto altresÀ¬ che i periti pubblici devono accertare che l'opera pubblica deva portare quattro volte piÀ¹ utile alla collettivitÀ del danno che viene inflitto ai singoli.
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