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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 31 ottobre 1284
- Sotto il Dogado di Giovanni Dandolo viene per la prima volta coniato il ducato d'oro, la moneta principe della Serenissima, universalmente stimata e ricercata per finezza, duttilitÀ e per l'identitÀ di conio che sempre manterrÀ . Il suo valore À¨ di lire venete 3,02, il suo peso grammi 3,56 di fino ed il suo titolo À¨ di 24 carati.
Queste caratteristiche non varieranno, se non per piccolissimi aggiustamenti, fino alla caduta della Repubblica.
Nel 1564, con l'introduzione del ducato d'argento, il ducato d'oro verrÀ chiamato zecchino.
- 31 ottobre 1294
- Ordinanza ecologica: le industrie che provocano fumi malsani siano allontanate dalla cittÀ .
- 31 ottobre 1339
- Muore a Venezia il Doge Francesco Dandolo.
Sotto il suo principato ebbe luogo il primo scontro navale con i Turchi, i piÀ¹ mortali nemici di Venezia in tutta la sua storia (prima dell'avvento delle moderne associazioni criminali denominate "partiti politici", N.d.E.). Fu anche conquistata Treviso, primo possedimento veneziano in Terraferma.
Viene sepolto nella basilica dei Frari.
- 31 ottobre 1517
- L'Ambasciatore turco Ali Bey chiede di poter ammirare Venezia dall'alto del campanile di San Marco. Viene subito accontentato, anche se risulta evidente che intende studiare le vie piÀ¹ accessibili per attaccare la cittÀ in caso di guerra.
Nella cella campanaria, el spion (come lo definisce il Sanudo) tempesta di astute domande i Dignitari veneziani che gli rispondono con diplomatica arguzia, senza mai compromettersi. Alla fine, chiede apertamente:
"E se il mio sultano attaccasse il porto del Lido con 300 galere?
- Tutta Venezia gli andrebbe contro e 10 difensori farebbero per 100 assalitori!" rispondono i Veneziani, questa volta poco diplomaticamente, concludendo:
"Signor Ambassator, ti aviso che questa terra ˬ piena di zente come l'uovo, n˩ si pol prender!".
Quindi, scesi dal campanile, gli offrono, a sua consolazione, un rinfresco a base di confetti e vino di Malvasia.
- 31 ottobre 1615
- Dopo aver regnato 3 anni, 3 mesi e 3 giorni muore all'etÀ di settantanove anni il Doge Marcantonio Memmo.
Il suo monumento funebre si trova nella chiesa di San Giorgio Maggiore.
- 31 ottobre 1746
- Grande acqua alta: numerose imbarcazioni navigano Piazza San Marco.
- 31 ottobre 1848
- Una commissione di artisti veneziani, nominata allo scopo, presenta un elenco di 58 dipinti (fra i quali alcuni di Tiziano, Bellini, Tintoretto, Paolo Veronese).
Secondo le intenzioni del Governo Veneto dovrebbero essere ceduti a una societÀ di capitalisti inglesi a titolo di cauzione per un prestito in denaro necessario a fronteggiare le spese di guerra.
I Veneziani protestano violentemente; i giornali scrivono: Il governo non puÀ² arrogarsi il diritto di dare i quadri in pegno agli stranieri, ma deve prima chiedere il parere dei Veneziani, anzi dell'Italia intera.
Il progetto viene subito abbandonato.
- 31 ottobre 1897
- Muore a Legnago Giovan Battista Cavalcaselle.
Pellegrino dell'arte, viaggiÀ² a lungo attraverso l'Europa (a volte anche a piedi per mancanza di mezzi) sostando nei musei a prendervi appunti e schizzi.
In collaborazione con il giornalista inglese Joseph Archer Crowe (che curÀ² la traduzione e la forma letteraria degli scritti del Cavalcaselle) scrisse opere di primaria importanza per la conoscenza dell'arte, fra le quali la "Storia della pittura in Italia", suo capolavoro.
L'intensa attivitÀ cavalcaselliana ha una sosta quand'egli accorre tra i volontari a Padova, partecipando alla difesa di Vicenza, Treviso e Venezia; esiliato a Londra, fu in amicizia con Giuseppe Mazzini. Àˆ considerato uno dei fondatori della moderna critica d'arte.
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