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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 26 ottobre 1284
- Stante la carenza di pece, tanto necessaria alle navi e alle imbarcazioni, ne viene autorizzata l'importazione da qualsiasi localitÀ .
- 26 ottobre 1401
- Ordinato che gli Statuti delle Scuole, tanto quelle Maggiori che quelle Minori, non possono essere modificati senza l'approvazione del Consiglio dei Dieci.
- 26 ottobre 1630
- Persistendo la grave epidemia di peste e preoccupandosi di prevenire il contagio migliorando la qualitÀ della vita, i Provveditori alla SanitÀ ordinano il censimento di tutte le Contrade, allo scopo di conoscere i nominativi dei nullatenenti e provvedere ai loro bisogni.
Danno disposizioni altresÀ¬ perchÀ¨ le Arti e i Mestieri non sospendano il loro lavoro.
- 26 ottobre 1631
- Nella Basilica di San Marco a Venezia, il Doge NicolÀ² Contarini, deposto il berretto ducale ai piedi dell'altar maggiore, pronuncia voto solenne per l'erezione di un grandioso tempio alla Madonna che ha liberato la cittÀ dalla peste. Dedicata alla Madonna della Salute, e costruita su progetto di Baldassare Longhena, la chiesa sarÀ definita opera vergine, non mai vista, degna e bella, fatta in forma di rotonda macchina.
Consacrata nel 1687, dopo 56 anni di lavoro, costÀ² alla Repubblica mezzo milione di zecchini d'oro.
- 26 ottobre 1735
- A Conegliano, durante la sosta di un battaglione Austriaco, disertano una quarantina di soldati. Il comandante, ritenendo che siano stati aiutati dagli abitanti del luogo, minaccia fucilazioni in massa fra i civili.
Il commissario agli alloggi, Montalban, per nulla intimorito, ribatte fieramente: "Ricordatevi di essere in un paese della Serenissima Repubblica Veneta, che osserva la neutralitÀ , sÀ¬, ma una neutralitÀ armata. Se si fucila un solo abitante, con un tÀ²cco di campana saranno pronti in armi piÀ¹ di diecimila uomini che non esiteranno a massacrare lei e tutto il suo battaglione".
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