Storia di Venezia
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VENEZIA, 17 04 887:   Viene acclamato Doge Pietro I Candiano. Il diacono Giovanni lo descrive d --->>
Venice Map 1525 Luigi Gigio Zanon

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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto

č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.

Luigi "Gigio" Zanon

Storia di Venezia, il giorno 24 agosto
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24 agosto 847
Gli Imperatori Lotario e Lodovico riconfermano Venezia nei beni concessi da Re Pipino a Verona e a Bardolino.
24 agosto 1251
A seguito delle lagnanze degli Zaratini viene loro concessa la piena equiparazione ai Veneziani in materia di dazi.
24 agosto 1402
Re Ladislao di Napoli, dietro compenso di trentamila ducati, cede il patrimonio ereditario di CorfĂ€ą ai Veneziani, che avevano riconquistato militarmente l'Isola nel 1386.
24 agosto 1412
Ă‚­Grande scontro con gli Ungheri sul fiume Livenza, presso Motta.
Malgrado sia accorso NicolĂ€˛ Barbarigo con tre galee, venti ganzaruoli e altre cinquanta barche, in un primo momento sembra che le sorti della battaglia arridano agli UnĂ‚­gheri. PerĂ€˛ per merito di Pietro Loredan e Carlo MalateĂ‚­sta che trattengono e rincuorano le truppe, i nostri tornano all'assalto e sconfiggono gli avversari che, inseguiti fino a PortobuffolĂ€¨, perdono le insegne e lasciano un gran numero di prigionieri.
24 agosto 1595
Crolla improvvisamente il campanile di San Leonardo in Cannaregio, fracassando parte della chiesa con dodici case adiacenti e uccidendo dieci persone.
24 agosto 1609
Dall'alto del campanile di San Marco, Galileo Galilei prova il cannocchiale ch'egli dichiara di avere appena scoperto.
I Senatori veneti fanno a gara nel chiedere spiegazioni sull'uso dello strumento, non si stancano di guardare attraverso le lenti, si meravigliano di vedere cosi da vicino Chioggia, TreĂ‚­viso, Conegliano e altri paesi. PiĂ€ą tardi, recatosi in Palazzo Ducale, lo scienziato farĂ€  atto di donazione a Venezia del primo cannocchiale.

N.d.E. Oltre all'esemplare donato, il Galilei ne vendette numerosi altri al prezzo esorbitante che una tale originale invenzione meritava. Questo fatto potrebbe avere notevole parte nella facilitĂ€  con cui i Veneziani, anni dopo, consegnarono Galilei al braccio secolare della Chiesa.
Essi potrebbero aver scoperto, infatti, che il cannocchiale non era affatto una sua originale invenzione, ma un oggetto che egli aveva visto in uso presso gli Olandesi e importato o copiato con qualche modifica per poi rivenderlo agli ignari Veneziani ad alcune volte il suo prezzo commerciale.
24 agosto 1722
Al primo scrutinio Alvise III Mocenigo viene eletto Doge, all' etĂ€  di cinquantacinque anni.
Il suo sarĂ€  un Dogado tranquillo durante il quale, tra l'altro, sarĂ€  lastricata Piazza San Marco, riparati la chiesa e il campanile, illuminata l'intera cittĂ€  e rinnovaĂ‚­to il Bucintoro.
24 agosto 1737
Bernardino Zendrino riferisce al Senato sui lavori di reĂ‚­stauro che sta effettuando nel campanile di San Marco, chiaĂ‚­mato affettuosamente dalla popolazione el paron de caxa.
24 agosto 1847
La Polizia austriaca di Padova Ă€¨ in stato d'allarme. Gli studenti sembrano impazziti: sono tutti presi da frenetico amore per la stessa donna. A lei sono dedicate poesie e canzoni, invocazioni e sospiri.
La sublime creatura, a cui tutti vorrebbero porre sul capo una corona trionĂ‚­fale, Ă€¨ una schiava: Atilia, donna d'altrui Ă€¨ figura simĂ‚­bolica ispirata da una poesia di Giovanni Prati, nella quale Ă€¨ facile ravvisare l'Italia occupata dallo straniero.
L'ImĂ‚­perial Regio Censore, seccato di vedersi prendere per il naso cosĂ€¬ scopertamente, dichiara: "Ma che diavolo, sono tutti innamorati di codesta Atilia? O che non ci sono altre donne a Padova? Insomma... poesie ad Atilia non ne permetto piĂ€ą. Per la morale! Che cĂ€ mbino la morosa!"ť.

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