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Storia di Venezia |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 23 maggio 1414
- Pubblicate le tariffe degli osti per alloggio e stallaggio.
- 23 maggio 1543
- Dopo sette anni di Carica, all'etÀ di ottantaquattro anni, muore il Doge Francesco DonÀ .
La sua tomba era situata nella chiesa dei Servi a Santa Fosca dove rimase fino al 1816 quando la chiesa venne demolita.
Ora la salma riposa nella cappella della villa DonÀ "dalle Rose" a Mareno di Piave, presso Conegliano.
- 23 maggio 1613
- Arriva a Venezia la notizia che i pirati Uscocchi, presa la galera di Cristoforo Venier, gli hanno tagliato la testa, divorato il cuore e intinto il pane nel sangue dello sventurato capitano.
Il popolo grida vendetta.
- 23 maggio 1660
- Emanata un'altra delle tante leggi suntuarie:
"Le donne possono ornare le chiome di un solo nastro d'oro o d'argento".
- 23 maggio 1732
- Il Senato decreta l'illuminazione dell'intera cittÀ , con obbligo a tutti i cittadini, eccettuati i miserabili, di pagare una tassa per contribuire alle spese.
- 23 maggio 1766
- Mariegola del Traghetto del Ponte della Paggia:
- Che con soldi quatro si deba andar a San Zorzi e a San Zuane sino alle Citelle sempre sia bontempo e bonaza.
- Che con soldi diezi si deva andar a San Domenico di Castello sempre sia bontempo e bonaza.
- Capitolo che non si abia da perder volta non passando le Citelle, San Zorzi Major, ponte dela Madona, non passando il ponte di San Provolo, non passando il ponte di Canonica e questi sono li nostri confini, e andando zoso de li nostri Confini non volendo perder volta in pena di meza libra di olio.
- E in caso che sia buontempo di andare con la parada si abia a andar a chiamare driani, e responderghe drian (ultimo), a la Piazeta che suo confin nostro in pena di una libra di cera che non si chiama drian mentre che le cavane siano piene.
-E chi farÀ Noto di contrafazioni suli nostri confini di Lire venticinque dico L. 25.
-E chi non potese far noli essendo in terra mentre non si sia chiamati in pena di una libra di olio.
- E chi perderÀ il rispetto a il Gastaldo o Banchal mentre si facia il suo offizio in pena di Lire tre e soldi due dico L. 3/2.
- E chi non impizerÀ il lumino della Madona a chi tocherÀ sarÀ in pena di meza libra di olio.
- E chi quando un spazisio venga sul suo pontile si deba subito andare in pope dela sua barca.
- E se qualcheduno ardirÀ per questo minaziar ogni fratello in pena di soldi sedizi.
- E che nisuna ardisca di romper il nolo mentre un altro sia in confrate quando sono sul nostro confin in pena di lire diezi dico L. I0.
- E chi sino che il nolo sono sul nostro confin nessun chi sia patroni di chiamarlo, solo quando sono zoso del nostro confin in pena di una libra di olio.
- E se quando Persona, imbarco o andando a una Riva e chiami da bezo in pena di un quarto dĂ€¬ olio e che sia in debito di andare con la parada a tutti i bastimenti che sono suli nostri Confini in pena di meza Libra di olio.
AdĂ€¬ 23 maggio 1766.
Gli ill.mi et ecc.mi ss.ni Provv. di Comun Luigi Zen "“ Prov. di Comun, Domenico Ortalli - Nodaro, infrascritti veduti, ed esaminati li suddetti capitoli hanno questi approvati in tutte le sue parti per la debita sua esecuzione. In pena disobbedendo al arbitrio di loro E.E.
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