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Storia di Venezia |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto è frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 20 febbraio 1164
- Viene sconfitto Ulrico Patriarca di Aquileia, fatto prigioniero assieme a dodici canonici e ad altri vassalli.
L'avvenimento sarà annualmente ricordato per circa un secolo nella festa del zioba grasso in cui, tra l'altro, verranno uccisi un bove e dodici maiali.
- 20 febbraio 1303
- Ramberto Polo diventa vescovo di Castello succede a Bartolomeo Querini.
- 20 febbraio 1404
- Tutta la zona dell' altipiano dei sette comuni (Asiago, Roana, Rotzo, Lusiana, Foza, Enego e Gallio) stipula con la Repubblica di Venezia il primo dei numerosi patti di dedizione. Si tratta di un vero e proprio trattato internazionale che sarÀ sempre rispettato dallo stato veneziano.
- 20 febbraio 1481
- I Veneziani riconquistano l'isola di Veglia, nell'Adriatico. Retta da funzionari nominati ogni due anni, resterà sotto il Dominio veneto sino alla caduta della Repubblica.
- 20 febbraio 1502
- Si abroga la disposizione che prevedeva il totale analfabetismo del Bollador Ducal, cioˬ colui che suggella le lettere pubbliche, presa l'11 maggio 1474.
- 20 febbraio 1510
- Nel 1510, il 20 gennaio, alle ore nove della notte fu rotta violentemente la prigione a San Marco, detta Casone, dove erano i carcerati per debiti.
- 20 febbraio 1520
- Grande festa si svolge a Santa Maria del Giglio, con caccia (incruenta) al toro e all' orso.
- 20 febbraio 1829
- Viene esteso a tutta la città di Venezia il privilegio del Porto Franco, che prima era limitato alla sola isola di San Giorgio.
- 20 febbraio 1861
- Muore a Torino Gustavo Modena, patriota e attore tragico.
Nato a Venezia da comici girovaghi e perseguitato dall'Austria per i suoi sentimenti d'italianità , fu esule in Francia, nella Svizzera, in Belgio e in Inghilterra, ovunque diffondendo le idee mazziniane.
A Parigi veniva chiamato l'enfant perdu de la Jeune ltalie; a Londra suscitò enorme entusiasmo declamando Dante e Manzoni; in Belgio, per sfamarsi, fece il correttore di bozze e il cuoco, vendendo maccheroni alla napoletana all'angolo delle strade.
Interprete insuperabile delle tragedie alfìeriane, recitò anche orribili drammoni popolari che tuttavia gli davano il modo di scagliare terribili invettive contro i tiranni, nei quali era facile ravvisare l'oppressore austriaco.
Mori a soli 58 anni, nella miseria più nera: spiantato alla più alta potenza, come ebbe a dire Giuseppe Mazzini.
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