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Storia di Venezia |
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Correva a Venezia l'anno |
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Storia di Venezia, il giorno |
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Storia di Venezia, ricerca |
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Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto č frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 13 novembre 1493
- Vietato l'uso della sabbia del Lido, in quanto salata, nei pozzi pubblici dai quali si raccoglie l'acqua piovana (N.d.E. nei pozzi Ă€¨ ancora oggi frequente l'uso di sabbia dolce e ciotoli come filtri per l'acqua.
- 13 novembre 1497
- Ambrogio delle Ancore fonde i due "Mori" che verranno innalzati sull'erigenda Torre dell'Orologio in Piazza San Marco.
- 13 novembre 1723
- Avendo i Varoteri (pellicciai) ceduto la loro sede ai Gesuiti per ampliare la Chiesa adiacente, viene loro concesso di costruirne una nuova in campo Santa Margherita (la casa isolata che ancora oggi si puĂ€˛ vedere al centro del Campo N.d.E.).
- 13 novembre 1753
- Nasce a Verona Ippolito Pindemonte.
Temperamento delicato e malinconico, le sue poesie gli procurarono l'appellativo di "Tibullo d'Italia".
Amico del Foscolo, che gli dedicĂ€˛ "I Sepolcri" e dell'Alfieri, che spesso ebbe a dirgli: "Ti prego, rivedi i miei duri versacci", la sua fama Ă€¨ legata alla perfetta e musicale traduzione dell' "Odissea" di Omero.
- 13 novembre 1866
- Malumori a Vicenza per la scarsa illuminazione delle vie.
I giornali scrivono: "PiĂ€ą volte si Ă€¨ denunciata l'oscuritĂ€ in cui son lasciate tutte le Contrade della cittĂ€ . A tentoni devono i viaggiatori percorrere il Corso, per giungere quindi a perdersi, senza bussola, in mezzo al pĂ€¨lago del campo Marzo, fra buche d'acqua e rialzi di sabbia".
Le proteste dei giornali saranno appoggiate anche dal poeta Fontana:
Se Berga, di Palladio avello e culla,
non merta nulla,
dÀ tele almeno un lumicin che luca
e i cittadini per le vie conduca.
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