|
|
Storia di Venezia |
|
|
Correva a Venezia l'anno |
|
Storia di Venezia, il giorno |
|
Storia di Venezia, ricerca |
|
|
|
|
|
|
Questa rubrica sulla Storia di Venezia e del Veneto frutto di anni di ricerche negli Archivi dei Frari, alla Marciana e al Correr.
Fra gli antichi scaffali, nello scartabellare antiche Buste, Raspe, Commentarii, ho avuto modo di assaporare l'emozione del toccare manoscritti vecchi di secoli, con firme e sigilli di Procuratori, Dogi, Condottieri...
Ho scoperto cose interessanti che ho trascritto in parte su libri, altre le ho inserite in diapo-film, altre ancora sono ferme allo stato di semplici annotazioni nei miei archivi personali.
Luigi "Gigio" Zanon
|
|
|
- 12 luglio 1405
- Eletto Cancellier Grande Giovanni Piumazzo o Plumacco.
Venti Ambasciatori veronesi giungono a cavallo sino in Piazza San Marco a Venezia, dove li aspetta il Doge al quale consegnano le Bandiere, il
Sigillo, il Bastone del Comando e le Chiavi di Verona, in segno di spontanea dedizione a Venezia.
- 12 luglio 1461
- Viene impiccato tra le colonne rosse del Palazzo Ducale il nobile Bartolomeo Memmo, reo di aver manifestato propositi di ribellione contro il Doge e lo Stato dicendo ad alcuni amici: "Vegnimo diese a consejo domenega che vien, et le corazzine sotto la veste, e amazzemoli, comenzando da questo becco de Cristofolo Moro" (il Doge in carica).
- 12 luglio 1467
- I Turchi entrano nella cittÀ di Negroponte dove erano assediati i Veneziani comandati da Paolo Erizzo. Fanno un massacro e l'eroico Paolo muore segato vivo tra due tavole di legno.
- 12 luglio 1470
- I Turchi conquistano l'isola di Negroponte, nel mare Egeo. Inutile risulta
la disperata difesa dei Veneziani che contrastano l'avanzata del nemico
casa per casa. Nei patti della resa, il Sultano Maometto aveva assicurato al Bailo veneziano Paolo Erizzo di aver "salva la testa". Per mantenere la
promessa, lo aveva fatto poi segare vivo, a metÀ corpo, sicchÀ la testa fosse risparmiata.
- 12 luglio 1518
- In questo zorno a hore 12 se impiÀ fuogo in Frezzaria dove stanno i
capelleri, et si bruxÀ 5 caxe de ser Antonio Zustinian (dai Diari di Marin Sanudo).
- 12 luglio 1622
- Il Senato vota una legge relativa allo Statuto di Palmanova, la formidabile cittÀ-fortezza creata contro le minacce dei Turchi.
Vengono istituite due fiere l'anno e due mercati settimanali, À sancita l'illimitata possibilitÀ di costruire case, stabilita l'esenzione fiscale per vendite e donazioni purchÀ fatte a favore di residenti e si danno altre agevolazioni affinchÀ la gente si stabilisca nella cittadina.
- 12 luglio 1697
- Inizia lo scavo dell'inizio del Canal Grande, di fronte alla Salute.
- 12 luglio 1816
- Il Governo austriaco mette in vendita a Venezia la gigantesca statua di
Napoleone eretta durante l'occupazione Francese in Piazzetta dei Leoncini.
Viene acquistata dallo scultore Bosa per 3000 lire, ma prima della consegna la Polizia austriaca ne fa sfigurare la testa a colpi di martello in modo da renderla irriconoscibile. Il Popolo, inoltre, si era accanito su di lei con altre gesta e azioni.
- 12 luglio 1819
- Giunge a Treviso lo scultore Antonio Canova, accolto con grandi onori
dall'Ateneo di cui À socio. La Cittadinanza tributa festose accoglienze allo scultore che si dice non abbia mai sbagliato nell'esecuzione delle sue opere, fra le quali la superba statua dell'Italia, vestita all'antica, sulla tomba dell' Alfieri.
Solo un anonimo, che pensa alle tristi condizioni della Patria oppressa e depredata dallo straniero, non À di questo parere:
Questa volta Canova l'hai sbagliata:
tu l'hai fatta vestita, ed À spogliata.
- 12 luglio 1849
- Gli Austriaci inviano su Venezia alcuni palloni aerostatici, carichi di
razzi incendiari; affidandoli al capriccio del vento. Secondo le intenzioni
degli inventori i palloni dovrebbero sicuramente dar fuoco alla cittÀ.
La trovata À accolta con grandi risate dai Veneziani. Sui giornali appare un
articolo, firmato el Gobo de Rialto, nel quale si propone ironicamente che tutte le mogli e i figli dei magistrati Austriaci, provvisti di mantici, salgano sui tetti delle case per meglio dirigere i palloni incendiari.
- 12 luglio 2003
- Il tristo sindaco di Venezia, Paolo Costa, con la complicitÀ di un'altra oscura figura di questa Venezia morente, il direttore dei Musei Civici Giandomenico Romanelli biecamente noto per gli atti vandalici commessi sull'Orologio della Piazza, riacquista con denaro pubblico la statua di Napoleone Bonaparte e nonostante l"™accanita opposizione dei Veneziani la fa collocare nel salone da ballo del Correr.
Da notare che il "salone da ballo" del Museo Correr era stato fatto costruire da Napoleone in luogo della bella chiesetta di San Geminiano, opera dal Sansovino, fatta abbattere dal CÀrso!
|
|
|