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History of Venice |
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This Almanac about Venice History comes from years of research in the Frari Archives, in the Marciana Library and in Correr Museum.
Between old shelves, turning the pages of ancient Buste, Raspe, Commentarii, I could taste the emotion of touching manuscripts, with signatures and seals of Procuratori, Dogi, Condottieres...
I transcribed the many interesting things I have discovered part on books, others on slide-shows, others more are just laying as simple notes on my personal archives.
Luigi "Gigio" Zanon
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- 20 December 982
- Sotto il Ducato di Tribuno Menio il Comune di Venezia regala ai Benedettini l'isola di San Giorgio Maggiore affinchˬ vi costruiscano un convento.
Àˆ l'atto di fondazione del famoso monastero.
- 20 December 1285
- Viene proibito l'affittare beni pubblici senza licenza del Doge.
- 20 December 1537
- S'istituisce a Venezia, la magistratura degli Esecutori contro la Bestemmia, ai quali spetta il compito di punire i bestemmiatori, i profanatori dei luoghi sacri, gli offensori dei nobili, nonch˩ di vigilare sulla stampa e sui forestieri.
Il Governo Veneto teneva in gran conto la moralitÀ pubblica. Si dice che una volta, allo scopo di reprimere il vizio del turpiloquio assai diffuso fra i soldati, fosse stato suggerito (ma solo suggerito) un rimedio drastico: tagliare a metÀ i bestemmiatori.
- 20 December 1562
- In occasione delle nozze di una figlia di Sebastiano Venier, giunge a Venezia una delegazione di Bresciani per offrire al loro ex-Governatore, in occasione delle nozze della figlia, l'omaggio di quattro barili di vernaccia, due forme di formaggio e alcuni salsicciotti:
In segno et memoria della affezion infinita di tutta Brescia.
Il Venier rifiuta il dono nel timore che possa essere malamente interpretato, dicendo: "Non voglio perdere in un minuto la reputazione che mi sono fatto in tanti anni di servizio alla Repubblica".
La moglie osserva timidamente che a lei, la vernaccia, piace molto. I delegati insistono: il Venier À¨ irremovibile. Solo dopo una commovente discussione, davanti alla cesta delle salsicce il futuro eroe della battaglia di Lepanto, acconsente al dono di due salami, ma dei piÀ¹ piccioli.
Con grande fatica si riesce a convincerlo a prenderne almeno tre, i primi che gli vengono alle mani.
- 20 December 1577
- A mezzogiorno scoppia un terribile incendio in Palazzo Ducale: da un camino degli appartamenti del Doge il fuoco corre ben presto in tutto il Palazzo.
Inutili sono gli sforzi dell'intera Popolazione e degli Arsenalotti subito accorsi per domare le fiamme, alimentate anche dal piombo dei tetti del palazzo.
Andarono completamente distrutte tra l'altro le sale del Maggior Consiglio e quella dello Scrutinio; scomparirono capolavori d'arte quali l'affresco del padovano Guariento che adornava la facciata di fondo della sala del Maggior Consiglio, tele dei tre Bellini, di Vivarini, di Carpaccio, di Paolo Veronese, di Tiziano e del Tintoretto, oltre a mobili, sculture, suppellettili.
Andrea Palladio avrebbe voluto demolire completamente il Palazzo e ricostruirlo, invece prevalse la tesi di restaurarlo affidando i lavori ad Antonio da Ponte con l' aiuto del Sansovino.
Al posto dell'affresco del Guariento verrÀ sistemata l'immensa tela del Tintoretto e dei suoi aiutanti raffigurante il Paradiso.
- 20 December 1578
- Proibito alle cortigiane e alle meretrici di recarsi in chiesa vestite da donne maritate o da vedove.
- 20 December 1660
- Andrea Balbi, orefice veneziano, termina una corona d'oro destinata alla Madonna della chiesa di San Zanipolo. Il valore della corona ˬ stimato in ben 3.000 ducati.
VerrÀ rubata da Napoleone assieme a innumerevoli altre opere d"™arte.
- 20 December 1766
- Muore a Venezia Giorgio Massari, il maggiore fra gli Architetti veneziani del Settecento.
ProgettÀ² grandiosi e nobili edifici, fra i quali Palazzo Grassi a San Samuele e l'ultimo piano di Ca' Rezzonico, lasciato incompiuto dal Longhena.
Usava dire: "Un architetto che non voglia morire di fama deve adattarsi a vedere e a pensare secondo le norme e i modelli classici".
- 20 December 1776
- Un decreto stabilisce che le donne possono frequentare i teatri solo se mascherate.
Resasi insopportabile la licenziosa troppo avanzata libertÀ colla quale compaiono nei teatri le nobildonne, e l'altre ancora di onesta e civile condizione, vestite colla massima indecenza, ed ornate a capriccio, il Consiglio dei Dieci decreta che le donne son tenute a recarsi a teatro con maschera e tabarro, oppure vestite dimessamente.
Alcune patrizie sdegnano d'osservare il decreto che suona offesa alla moda femminile, e si recano a teatro in abiti sontuosi e con la bautta buttata sulle spalle.
Per punizione saranno costrette a stare chiuse in casa per 21 giorni.
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